Conversations in Fugitive Spaces

26.04.2019


Conversations in fugitive spaces

ingresso h. 20:30  :: inizio proiezioni h. 21:00

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un progetto in collaborazione con Archive Kabinett
a cura di Michelangelo Corsaro

film di Alessandra Ferrini, Pallavi Paul, Thi Trinh Nguyễn, Antje Majewski

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Il programma raccoglie una serie di film e video che si sviluppano intorno a pratiche discorsive, conversazioni e scambi orali. Le proposte sono un invito a discutere possibili politiche dell’incontro, laddove l’interesse per la conversazione, l’oralità e la parola è il veicolo per l’esplorazione di spazi in fuga, ovvero spazi che si sottraggono alle ragioni delle istituzioni, della governance e del debito. È all’interno di questi spazi che si creano scambi e transazioni che eludono le più convenzionali logiche dello scambio, quelle per cui a ogni debito corrisponde un credito. Sono spazi che si rinnovano nei corpi delle persone, nel loro incontro e nell’alternarsi delle voci, e tuttavia sono economicamente irriducibili e scandalosi per la loro gratuità. In sostanza sono spazi generati dal modo di legarsi l’un l’altro nel farsi della politica – intesa come desiderio che cresce intorno a una carenza sentita collettivamente e non per il costituirsi di una volontà di dominio o di controllo.

Conversations in fugitive spaces si articola attorno ai lavori di quattro artiste e all’intreccio di varie narrazioni: la voce della memoria e dell’immaginazione, la lotta politica e i legami con il territorio, il linguaggio degli oggetti e le loro storie. Il film di Alessandra Ferrini racconta e documenta il lavoro di un gruppo di abitanti del Gran Ghetto a Rignano (Foggia), perlopiù stranieri richiedenti asilo politico, che a partire dal 2012 hanno fondato e gestito una radio attraverso la quale discutere delle loro precarie condizoni di vita e contrastare i sistemi di sfruttamento del lavoro. Nel video l’incontro delle persone intorno alla stazione radio è rappresentato come uno spazio di affermazione, autonomo e sicuro, di un gruppo che nella propria vulnerabilità vuole dare risonanza al proprio vivere politico. Tre brevi film dell’artista Pallavi Paul testimoniano l’incontro dell’artista con Vidrohi, che ha scelto di vivere come poeta e attivista legandosi alle lotte studentesche all’Università Jawaharlal Nehru di Delhi, e con Shantiji, sua moglie, a cui la vita e la condizione di donna all’interno di un sistema di valori tradizionale hanno imposto lotte del tutto diverse. Nello svolgersi del film l’incontro con Vidrohi e Shantiji trascende in uno spazio in cui la memoria e l’immaginazione ridefiniscono le tensioni fra il ruolo di ‘personaggi’ e le traiettorie politiche e personali delle varie persone coinvolte. Il lavoro di Thi Trinh Nguyễn affronta le problematiche che attraversano la vita, la cultura e l’identità di una terra nella costa Centro-Meridionale del Vietnam, minacciata dalla costruzione di due centrali nucleari. Seguando uno scambio epistolare sospeso fra finzione e intimo realismo, il film si sofferma sulle tracce che diverse istanze di resistenza hanno lasciato nella storia e nella memoria del territorio di Ninh Thuận, una volta chiamato Panduranga. Il film di Antje Majewski è frutto di un incontro tenutosi a Dakar nel 2010 con Issa Samb, un importante artista e poeta senegalese e fondatore del Laboratoire Agit’Art. Oltre a essere un’importante testimonianza di una fortissima relazione intellettuale e spirituale e del lavoro di Issa Samb con il Laboratoire Agit’Art, il film afferma il valore dell’incontro e dell’oralità come pratica a sé nel campo della ricerca artistica.

\ eng
The program, presented in collaboration with Archive Kabinett, gathers a number of films and videos developed around discursive practices, conversations, and oral exchange. The proposed works make a series of proposals to discuss the possibility of a politics of encounter, where the spoken and shared word constitute and reclaim for itself the spaces in which it circulates. The interest for conversations, orality, and speech is the channel for the exploration of fugitive spaces, those spaces that escape the logics of institutions, of governance, and debt. It is within these spaces—more psychological than material—that exchanges and transactions take place, which escape the prevailing logic of exchange and transaction; that to each debt incurred corresponds a credit due. In these spaces, in which transactions don’t travel in one direction but circulate in unarranged manners, participation remains unalienable. These spaces are continuously renewed in conversations and in the bodies of people, in their encounter, in the alternation of voices, and yet they are economically irreducible and scandalous for they are gratuitous. In other words they are spaces engendered by the aspiration to learn together and to bind each other in the making of the political—the desire that grows around a shared sense of deficiency and not for the establishment of a will to dominion or control.

FILM IN PROGRAMMA ::

\\ Alessandra Ferrini
“Radio Ghetto Relay”
HD video, colore, suono, 15’
2016

\\ Pallavi Paul
“Nayi Kheti/ New Harvest”
HD video, 11’02
2013
“Shabdkosh/ A Dictionary”
HD video, 19’16
2014
“Long Hair Short Ideas”
HD video, 21’33
2014

\\ Thi Trinh Nguyễn
“Letters from Panduranga”
HD video video, colore e bianco e nero, suono, 35’
2015

\\ Antje Majewski
“La Coquille. Conversation entre Issa Samb et Antje Majewski”. Dakar 2010
HD video, colore, suono, 58’24
2010

 

“Conversations in fugitive spaces” è parte del progetto Città Suono a cura dell’Associazione Culturale Terzo Paesaggio in collaborazione con Frequente, Archive Kabinett, Unzalab e Calypso, con il supporto del Comune di Milano.