Pleiadi. Momenti diffusi di ascolto

22.12.2021

Centrale Fies - Dro (TN)


Pleiadi. Momenti diffusi di ascolto
di Standards

nell’ambito del progetto INBTWNIn Between
a cura di Claudia D’Alonzo
per Centrale Fies

22.12.2021 | ore 19.00 – 21.00 score e installazione sonora performativa
c/o Forgia – Centrale Fies (Dro – TN)

dal 22.12.2021 al 25.02.2022 archivio sonoro online
progetto visivo di Lucrezia Di Carne
c/o http://www.inbtwn.it

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È capitato che in alcuni il rumore dell’acqua entrasse all’interno di lavori completamente in silenzio. Questo è uno dei luoghi in cui la presenza dell’acqua si sente di più, perché il rumore dell’acqua entra nelle cose che vedi.”

La Forgia di Centrale Fies è una stanza poco più grande di Standards.

È un luogo buio, con una sola finestra aperta che dà sulla vicina corrente d’acqua della Centrale, un flusso sonoro continuo.

Dentro la Forgia abbiamo dato corpo a un momento di ascolto intimo e partecipato, che sarà possibile fruire mercoledì 22 dicembre, dalle ore 19 alle ore 21. L’esperienza sonora dello spazio occuperà l’azione dello stare, del sentire e del percepire la forma e la risonanza dell’ambiente e il suo possibile divenire.

Nella forma di una installazione sonora performativa, l’intervento all’interno della Forgia è parte del del più articolato progetto Pleiadi. Momenti diffusi di ascolto, pensato insieme a Claudia D’Alonzo, che esplora le possibilità liminali di un ambiente, la sua storia e le sue possibili narrazioni e/o archiviazione.

Pleiadi si compone infatti di diverse azioni, on e off line, a partire da due momenti di residenza artistica che abbiamo collettivamente trascorso negli scorsi mesi a Centrale Fies. Attraverso un workshop basato su metodi e pratiche sonore situate, abbiamo sviuluppato un progetto per e con Centrale Fies, intesa come luogo e corpo architettonico, territorio e comunità di corpi che abitano i suoi spazi trasformandoli attraverso il lavoro culturale e le relazioni che lo animano.

Pleiadi. Momenti diffusi di ascolto cita una nuvola di stelle visibile solo con la coda dell’occhio nel restituire un lavoro ancora in corso attraverso tre formati e momenti diversi, tra on e off line: un archivio sonoro digitale, online dal 13 dicembre sul sito di INBTWN; una installazione sonora performativa ideata per l’ambiente della Forgia e presentata il 22 dicembre; e una partitura (score) pensata come mappa di esercizi di ascolto da agire in alcuni luoghi specifici della centrale.

l progetto è iniziato con una prima fase di residenza, articolata in una giornata di laboratorio che ha visto il coinvolgimento attivo dello staff interno insieme ad artiste, curatori, critici che fanno parte in forme molteplici della comunità di Fies: Filippo Andreatta curatore di Centrale Fies e regista teatrale; Fra De Isabella (Ubi Broki) musicista e artista; Francesca Pennini coreografa e direttrice artistica del CollettivO CineticO; Maria Paola Zedda curatrice ed esperta di performance art, danza e arti visive.

È stato un momento di scambio, in cui sono emerse riflessioni sul modo in cui la pandemia ha trasformato i legami con gli spazi fisici e sul senso della partecipazione, rivolta non solo ai pubblici ma anche agli operatori culturali e agli artisti stessi. A seguire, una performance collettiva in forma di esercizio per intensificare l’attenzione e l’ascolto ha permesso di sperimentare l’esplorazione dello spazio attraverso suoni impercettibili, azioni minime e movimenti sottili, facendo esperienza con il proprio corpo della cura dell’ascolto dell’altro. I giorni successivi sono stati dedicati a momenti individuali in cui a ciascun partecipante è stato chiesto di guidarci liberamente attraverso gli spazi di Fies, esplorare luoghi quotidiani attraverso l’uso di una tecnologia per molti nuova – un dispositivo di registrazione omni direzionale. La polifonia degli ascolti delle persone che lavorano a Fies ha composto un paesaggio sonoro personale, dove l’amplificazione dei suoni si è intrecciata a vissuti e memorie, posizioni del corpo e dello strumento di registrazione, restituendo una percezione dello spazio corale e al contempo eterogenea, ibrida, multiforme.

Un’installazione sonora in situ è risuonata temporaneamente nella Forgia; uno score (partitura) da agire  in momenti e tempi diversi resterà a Fies come traccia per futuri e possibili attraversamenti della Centrale; infine un archivio sonoro online, con progetto visivo dell’artista Lucrezia Di Carne, un ambiente digitale per accogliere e archiviare tracce visive e fotografiche, registrazioni e trascrizioni di parole e suoni. Il sito sarà fruibile dal 20.12.2021 al 25.02.2022 all’interno del più ampio contenitore http://www.inbtwn.it 

Pleiadi. Momenti diffusi di ascolto fa parte del progetto INBTWN – In Between a cura di Claudia D’Alonzo dedicato al rapporto tra corpi e tecnologie, che si concentra per l’edizione 2021 sul suono per esplorare dimensioni di in-betweens della corporeità e del senso dello spazio. In questa coda lunga di pandemia, l’esperienza sonora può essere vettore attraverso cui restituire al corpo il suo ruolo di agente di conoscenza e relazione con la realtà, quella fisica e quella della rete.

Esercitare nuovi modi di sentire attraverso dispositivi e pratiche sonore per risemantizzare parole come distanza, vicinanza, fisicità, visibilità, intangibilità, collettività, territorio, partecipazione, presenza: INBTWN, la rassegna a cura di Claudia D’Alonzo dedicata al rapporto tra corpi e tecnologie, si concentra per l’edizione 2021 sul suono per esplorare dimensioni di in-betweens della corporeità e del senso dello spazio. In questa coda lunga di pandemia, l’esperienza sonora può essere vettore attraverso cui restituire al corpo il suo ruolo di agente di conoscenza e relazione con la realtà, quella fisica e quella della rete.

Workshop: Attila Faravelli, Gaia Martino

Archivio sonoro online:

  • Registrazioni e suoni: Filippo Andreatta, Barbara Boninsegna, Marco Burchini, Maria Chemello, Fra De Isabella (Ubi Broki Tag), Lucrezia Di Carne, Vania Lorenzi, Francesca Pennini, Dino Sommadossi, Virginia Sommadossi, Francesca Venezia, Maria Paola Zedda.
  • Testi: Enrico Gilardi, Gaia Martino, Claudia D’Alonzo
  • Tracce audio: Attila Faravelli, Nicola Ratti
  • Progetto visivo: Lucrezia Di Carne

Installazione sonora performativa: Attila Faravelli, Nicola Ratti

Partitura: Attila Faravelli, Gaia Martino, Roberta Pagani, Nicola Ratti


 

Claudia D’Alonzo è ricercatrice e curatrice indipendente, PhD in Audiovisual Studies e docente presso l’Accademia di Brera, Milano e il Master di Fondazione Fotografia Modena. Fa parte del curatorial board  2021-20221 di Centrale Fies Art Works space (Dro, TN). Si occupa di: cinema e arti visive; culture digitali; tecnologia e corpo. Ha curato progetti per istituzioni pubbliche e centri culturali indipendenti: Cimatics (Bruxelles); Careof (Milano); Centrale Fies – art work space (Dro, IT); Digicult (WWW); FMV (Modena); ICA Milano (Milano, IT); Fondazione Il Lazzaretto (Milano, IT); Subtle Technologies Festival (Toronto, CA). Ha scritto per Alfabeta2, digimag, doppiozero, Exibart, Luxflux, Motherboard, MCD – Musiques&Cultures Digitales. Suoi saggi sono presenti in pubblicazioni di Mimesis International e Amsterdam University Press

Lucrezia Di Carne nata a Milano e cresciuta a Trento, ha studiato tra Brescia e Milano. Attualmente lavora tra il Trentino e la Lombardia. La sua ricerca si concentra sulla stratificazione dei processi di stampa analogica e digitale, alternandoli fino a avvicinare sempre di più il confine tra il fare dell’uomo e quello delle macchine. Il suo lavoro trova validità nello spazio di interpretazione dello spettatore che si trova costretto ad avvicinarsi all’opera. lucreziadicarne.com

Centrale Fies è un centro di ricerca per le pratiche performative contemporanee situato all’interno di una centrale idroelettrica di inizio novecento, in parte ancora attiva, proprietà di Hydro Dolomiti Energia.  Il progetto, avviato nel 1999 da Barbara Boninsegna e Dino Sommadossi con la Cooperativa il Gaviale sull’esperienza del festival drodesera (nato nel 1981), è di fatto una vera e propria impresa culturale la cui attività è connotata da un modello di sostenibilità ibrido, cui concorrono contributi pubblici e privati. Sede di Live Works – Free School of Performance, esempio pioniere di rigenerazione industriale a fini culturali e attivatore di progetti e public program atti a potenziarne ulteriormente le pratiche, gli assi, le politiche e le filosofie. Centrale Fies mette a disposizione di artisti e artiste, di un territorio e di una politica culturale in continua evoluzione, una board curatoriale fluida composta da curatori e curatrici, sociologhe/i, artiste/i, ricercatrici/i. Centrale Fies è il primo esempio in Italia di recupero di archeologia industriale a fini artistici e culturali all’interno del quale si rinnovano le sperimentazioni su pratiche, modalità e processi produttivi legati alle residenze artistiche (anche family friendly!) e alle arti performative. http://www.centralefies.it/